Bonus barriere architettoniche 2023: detrazione del 75%

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La legge di bilancio 2022, prorogata fino al 2025, ha introdotto il Bonus Barriere Architettoniche del 75%: una detrazione sulle spese sostenute da cittadini, imprese ed enti pubblici per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Il limite massimo di spesa varia in base al tipo di unità immobiliare, fino ad un massimo di € 50.000 per gli edifici unifamiliari (quindi per un ammontare complessivo delle spese detraibili fino a € 37.500 per unità immobiliare).

Con il termine “barriere architettoniche” si fa riferimento a tutti quegli elementi che rappresentano degli ostacoli per le persone che hanno una capacità motoria limitata. L’obiettivo di questo bonus è limitare la presenza di impedimenti, per esempio scalini e porte troppo strette, per permettere a tutte le persone di vivere uno spazio, indipendentemente che sia pubblico o privato.

In questo articolo vediamo cos’è il bonus barriere architettoniche, come funziona, quali lavori rientrano, a chi spetta e come fare la richiesta.

Questo Bonus fiscale non è più valido nel 2024 (come da D.L. n. 212/2023)

 

Bonus barriere architettoniche: cos’è?

La Legge di Bilancio per il 2023 ha esteso l’agevolazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche al 31 dicembre 2025 e modificato le regole per l’approvazione dei lavori. Nello specifico nell’art. 119-ter D.L. 34/2020 viene riconosciuta la detrazione del 75% per le spese documentate e sostenute dal 01/01/2022 al 31/12/2025 per tutti gli interventi volti ad eliminare le barriere architettoniche negli edifici già esistenti.

Questa detrazione viene riconosciuta sulle spese sostenute da cittadini, imprese ed enti pubblici e privati per l’abbattimento di ostacoli alla mobilità di alcune persone. La detrazione viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo ed è valida sulle spese fino a un importo massimo variabile, da 30.000 a 50.000 euro, a seconda dell’edificio in cui si eseguono i lavori.

Inoltre, la sostituzione degli infissi per eliminare le barriere architettoniche gode della detrazione fiscale del 75%, dello sconto in fattura e della cessione del credito. Rientrano in questa categoria interventi come l’automazione delle porte e l’installazione di infissi scorrevoli.

 

Come funziona il bonus barriere architettoniche?

La detrazione viene ripartita in 10 rate annuali di pari importo e deve essere calcolata su una spesa complessiva non superiore a:

  • 50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano uno o più accessi autonomi dall’esterno;
  • 40.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari.
  • 30.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.

Per poter usufruire di questa agevolazione gli interventi devono rispettare una serie di requisiti definiti nel Decreto Ministeriale 14 giugno 1989, n. 236Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche“.

La detrazione spetta anche se l’intervento è effettuato in immobili o condomini dove, al momento della richiesta, non sono presenti persone con disabilità o ultrasessantacinquenni.

 

Quali lavori rientrano nel Bonus barriere architettoniche

Rientrano nella categoria degli interventi agevolati tutti quelli effettuati all’interno e all’esterno di un edificio per eliminare le barriere architettoniche. In particolare tra i possibili interventi ci sono:

  • Installazione di ascensori, montacarichi o montascale;
  • Costruzione di rampe all’ingresso degli edifici, per evitare gli scalini;
  • Installazione di elevatori esterni;
  • Utilizzo di tecnologie più avanzate per ottimizzare la gestione degli spazi (robotica, domotica, automazioni varie). Strumenti idonei a favorire la mobilità interna ed esterna delle persone portatrici di handicap grave (art. 3, comma 3, legge n. 104 del 1992);
  • Creazione di aree di parcheggio riservate ai disabili;
  • Installazione e adeguamento dei servizi igienici per disabili;
  • Creazione di porte e passaggi di almeno 80 cm;
  • Installazione di maniglie ribassate sulla finestra;
  • Riduzione della soglia della finestra.

La detrazione spetta anche per i lavori di automazione degli impianti di edifici e singole unità immobiliari finalizzate a eliminare le barriere architettoniche. Rientrano in questo caso anche le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito.

 

Chi può usufruire del Bonus barriere architettoniche

Possono accedere alla detrazione le persone fisiche, gli enti pubblici e privati, le società semplici, le associazioni tra professionisti e i soggetti che conseguono reddito d’impresa. L’agevolazione spetta anche ai titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi.

L’agevolazione può essere richiesta solo da contribuenti assoggettati all’Irpef, residenti o meno nel territorio italiano, per la ristrutturazione di immobili residenziali già esistenti.

 

Come ottenere la detrazione 75%

Accedere al Bonus barriere architettoniche è molto semplice. È sufficiente infatti inserire la spesa nella dichiarazione dei redditi e la detrazione verrà riconosciuta in 10 anni. Ci sono anche altre due modalità per ottenere la detrazione:

  • sconto in fattura da parte dell’azienda che realizza gli interventi;
  • cessione del credito che corrisponde al rimborso della somma spettante (ovvero il credito viene ceduto per recuperare subito l’importo che spetta).

 

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