Covid-19: come ci si ammala di Coronavirus?

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Nonostante siano passati quasi due mesi dal primo contagio, ancora oggi ci accorgiamo di quante persone non sono correttamente informate su come ci si ammala; non conoscono le possibilità di contagio e non risultano ancora chiari i metodi di difesa.
Ciò probabilmente si lega ad una campagna d’informazione latente o a una scarsa disponibilità ad attenersi a quelle che sono le disposizioni dei vari ministeri. Proviamo a riportare qui di seguito quelle che sono le attenzioni da seguire per evitare il contagio.

Come si trasmette?

Il Coronavirus è un virus che agisce nelle vie respiratorie e si contrae attraverso il contatto stretto con una persona malata. La via principale di contagio sono le goccioline del respiro delle persone infette:

  • la saliva, derivante da un colpo di tosse o da uno starnuto;
  • contatti diretti tra persone;
  • le mani, ad esempio se si tocca con le mani infette bocca, naso o occhi.

Se vengono rispettate le pratiche igieniche sugli alimenti non ci sono possibilità di trasmissione. Quindi il consiglio è di lavare accuratamente gli alimenti. Evitare cibi crudi, alimentarsi di cibi ben cotti. Leggi anche tutti gli accorgimenti da usare in casa e fuori per prevenire il contagio.

Cos’è un contatto stretto?

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie definisce contatto stretto:

  • una persona che vive nella stessa casa di un caso di COVID-19;
  • una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di Coronavirus (per esempio la stretta di mano);
  • una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di COVID-19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
  • una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti;
  • una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un caso di Coronavirus per almeno 15 minuti, a distanza minore di 2 metri;
  • un operatore sanitario od altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso di COVID19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso di Coronavirus senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei;
  • una persona che abbia viaggiato seduta in aereo nei due posti adiacenti, in qualsiasi direzione, di un caso di COVID-19, i compagni di viaggio o le persone addette all’assistenza e i membri dell’equipaggio addetti alla sezione dell’aereo dove il caso indice era seduto (qualora il caso indice abbia una sintomatologia grave od abbia effettuato spostamenti all’interno dell’aereo, determinando una maggiore esposizione dei passeggeri, considerare come contatti stretti tutti i passeggeri seduti nella stessa sezione dell’aereo o in tutto l’aereo).

Il collegamento epidemiologico può essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni prima o dopo la manifestazione della malattia nel caso in esame.

Come gestire un contatto stretto di un probabile sintomatico?

I contatti stretti di un caso probabile o confermato devono rispettare lo stato della quarantena per quattordici giorni. A prevalere deve essere prima di tutto il buonsenso delle persone coinvolte.

L’infezione si può contrarre da un individuo asintomatico?

La principale via di trasmissione del virus è il contatto stretto con persone che presentano i sintomi. È ritenuto possibile, sebbene in casi rari, che persone nelle fasi prodromiche della malattia, e quindi con sintomi assenti o molto lievi, possano trasmettere il virus.

Chi rischia di più nel contrarre l’infezione?

Le persone che vivono o che hanno viaggiato in aree a rischio di infezione da Covid-19 oppure persone che rispondono ai criteri di contatto stretto con un caso confermato o probabile di Coronavirus.

Il maggior rischio è per gli operatori sanitari?

Sì, possono esserlo, poiché gli operatori sanitari entrano in contatto con i pazienti più spesso di quanto non faccia la popolazione generale. Ecco perché devono usare obbligatoriamente mascherine ad alta protezione.

Quando il sintomatico può ritenersi guarito?

Il paziente guarito è colui il quale risolve i sintomi dell’infezione da Covid-19 (febbre, rinite, tosse, mal di gola, difficoltà respiratoria, polmonite) e che risulta negativo in due tamponi consecutivi, effettuati a distanza di 24 ore uno dall’altro.

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