Nonostante siano passati quasi due mesi dal primo contagio, ancora oggi ci accorgiamo di quante persone non sono correttamente informate su come ci si ammala; non conoscono le possibilità di contagio e non risultano ancora chiari i metodi di difesa.
Ciò probabilmente si lega ad una campagna d’informazione latente o a una scarsa disponibilità ad attenersi a quelle che sono le disposizioni dei vari ministeri. Proviamo a riportare qui di seguito quelle che sono le attenzioni da seguire per evitare il contagio.
In questo articolo analizziamo:
Il Coronavirus è un virus che agisce nelle vie respiratorie e si contrae attraverso il contatto stretto con una persona malata. La via principale di contagio sono le goccioline del respiro delle persone infette:
Se vengono rispettate le pratiche igieniche sugli alimenti non ci sono possibilità di trasmissione. Quindi il consiglio è di lavare accuratamente gli alimenti. Evitare cibi crudi, alimentarsi di cibi ben cotti. Leggi anche tutti gli accorgimenti da usare in casa e fuori per prevenire il contagio.
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie definisce contatto stretto:
Il collegamento epidemiologico può essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni prima o dopo la manifestazione della malattia nel caso in esame.
I contatti stretti di un caso probabile o confermato devono rispettare lo stato della quarantena per quattordici giorni. A prevalere deve essere prima di tutto il buonsenso delle persone coinvolte.
La principale via di trasmissione del virus è il contatto stretto con persone che presentano i sintomi. È ritenuto possibile, sebbene in casi rari, che persone nelle fasi prodromiche della malattia, e quindi con sintomi assenti o molto lievi, possano trasmettere il virus.
Le persone che vivono o che hanno viaggiato in aree a rischio di infezione da Covid-19 oppure persone che rispondono ai criteri di contatto stretto con un caso confermato o probabile di Coronavirus.
Sì, possono esserlo, poiché gli operatori sanitari entrano in contatto con i pazienti più spesso di quanto non faccia la popolazione generale. Ecco perché devono usare obbligatoriamente mascherine ad alta protezione.
Il paziente guarito è colui il quale risolve i sintomi dell’infezione da Covid-19 (febbre, rinite, tosse, mal di gola, difficoltà respiratoria, polmonite) e che risulta negativo in due tamponi consecutivi, effettuati a distanza di 24 ore uno dall’altro.
26 Marzo 2020 © Riproduzione riservata